DISPAREUNIA (DOLORE DURANTE I RAPPORTI SESSUALI) DOPO IL PARTO
Ho deciso di affrontare questo argomento in seguito a diversi casi di donne che mi hanno riferito durante visita ginecologica episodi di dolore durante i rapporti sessuali dopo l’evento parto.Facciamo quindi un po’ di chiarezza.
Cominciamo con il dire che, in gergo medico, questo tipo di dolore prende il nome di Dispareunia. Si tratta di un sintomo che può interessare la ragazza adolescente così come la donna in età matura.
Nel caso specifico però ci soffermiamo sul sintomo che compare dopo il parto.
Sono diversi i fattori che possono portare a dispareunia:
– sequele dell’episiorrafia. L’episiorrafia è la sutura che viene effettuata a livello vulvare in seguito all’esecuzione dell’episiotomia (taglio che viene fatta dal medico o dall’ostetrica per facilitare la fuoriuscita della testa fetale quando ci si rende conto che la donna è a rischio di importanti lacerazioni o quando è necessario accelerare l’espulsione del feto). La guarigione dell’episiorrafia
può portare alla formazione di tessuto indurito e retratto, soprattutto se nell’immediato postpartum si è determinata un’ infezione a livello vulvare tale che la ferita è dovuta guarire “per seconda intenzione”.
In pratica può accadere che nonostante la ferita sia stata suturata (episiorrafia), il tessuto, invece che andare incontro a guarigione, si riapre per poi guarire impiegando più tempo, dovendo aspettare la formazione di tessuto sano che si riforma dal basso verso l’alto.
Tale tessuto “guarito” si presenta però, spesso, retratto e indurito con conseguente comparsa di dispareunia a causa di un dolore molto forte in particolar modo all’ingresso della vagina;
– dispareunia legata a mialgia. Ciò che si determina è una contrazione del muscolo che circonda la vagina, scatenato da un dolore fisso che, ovviamente, peggiora durante i tentativi di rapporto. In questo caso esistono dei punti di dolorabilità più forti corrispondenti alle zone d’inserzione del muscolo, responsabili della sintomatologia dolorosa avvertita all’interno della vagina;
– secchezza vaginale.
L’evento parto determina un crollo dei livelli ormonali con conseguenza, in
primis, sul tono dell’umore ma talora anche sulla lubrificazione vaginale.
– vestibolite vulvare. Parliamo di un evento infiammatorio che interviene principalmente all’ingresso della vagina, legato a microtraumi che si determinano allorquando il rapporto sessuale avviene in tempi “sbagliati” non dando modo alla donna di esser adeguatamente lubrificata. La
vestibolite si associa altresì a ipercontrattilità e dolore muscolare.
La terapia ovviamente dipende dalla causa scatenante. In generale sarà importante:
– Affrontare e risolvere il problema della scarsa lubrificazione che può determinare secchezza vaginale e/o vestibolite vulvare con terapia estrogenica locale in modo da non interferire con l’allattamento;
– Affrontare e risolvere l’ipercontrattilità muscolare con auto massaggio o inviando la donna presso centri di terapia riabilitativa con tecniche specifiche;
– ridurre l’infiammazione e il dolore locale, con un gel vaginale a base di aliamidi, in grado di agire sull’infiammazione vaginale e di favorire una corretta cicatrizzazione. Il gel ha risultati ancora migliori e più rapidi se viene applicato in vagina e sulla vulva, dove è situata la cicatrice, con massaggi locali di 4-5 minuti, due o tre volte al giorno.
Va inoltre sottolineato l’importanza di un igiene intima adeguata nelle donne che hanno partorito.
Infatti, risulta essenziale:
– un’igiene intima appropriata con saponi curativi che rispettino il pH vulvare e riducano l’infiammazione vulvare e vestibolare;
– automassaggi con il gel a base di olio di iperico o di aliamidi;
– una ginnastica specifica per la riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico, che dopo il partosono molto lassi e distesi.