Dottore cosa succede se il bambino ha il Culetto in giù?

Dottore cosa succede se il bambino ha il Culetto in giù?

La presentazione podalica del feto, quella nella quale ecograficamente si visualizza il feto con la testa in alto e il culetto in basso, è una condizione individuabile ecograficamente durante la gravidanza, finanche durante l’ecografia del terzo trimestre. La persistenza della posizione podalica nel terzo trimestre si affronta fornendo alla futura mamma dei consigli su come aumentare la possibilità di un rivolgimento del feto in modo da potersi porre nella posizione corretta per poter partorire ( con la testina in basso e il culetto in alto). Le manovre consigliate sono: star carponi a casa su un tappeto e muovere il tronco avanti e indietro oppure andare in piscina a nuotare e/o far capriole in acqua.

Altro metodo può essere l’utilizzo della moxa. Questa tecnica, utilizzata molto nei paesi anglosassoni, si basa sull’utilizzo di un sigaro di artemisia che viene acceso e posto a poca distanza da un punto preciso del piede. Il razionale di questa tecnica sta nella convinzione che si determini un alterazione dei liquidi corporei (come lo è il liquido amniotico) e questo fenomeno favorire il rivolgimento.
Altra tecnica è l’utilizzo dell’agopuntura ponendo gli aghi in posizioni precise del corpo.

E se queste tecniche non ottengono i risultati sperati? Il taglio cesareo è inevitabile?

In alcuni centri, tra cui il nostro a San Vito al Tagliamento, esiste la possibilità di poter ricorrere alla tecnica del “rivolgimento esterno”. Si effettua intorno alla 36 esima settimana e va effettuata nei pressi della sala parto in modo tale da poter intervenire tempestivamente nel caso subentrasse qualche problema (bradicardia fetale per cui bisogna intervenire con taglio cesareo urgente, evenienza comunque molto rara).
Il rivolgimento esterno può esser effettuato da uno o due operatori e viene effettuato sotto controllo ecografico. In pratica, una volta visto con esattezza la posizione del feto è, quindi dove si trova testa, schiena e sedere del feto, con una mano si solleva il culetto dalla pelvi e con l’altra mano si effettua una delicata pressione sulla testa del feto portandolo a far una capriola in avanti o indietro al fine di raggiungere la corretta posizione per aver la possibilità, quando sarà il momento, di partorire. Nella nostra unità le percentuali di successo sono abbastanza alte e la tecnica viene effettuata con tutti i criteri di sicurezza.

Di fondamentale importanza è il concetto che il cesareo è sempre un intervento chirurgico e riuscire ad evitarlo è sempre meglio!
Ovviamente se anche la tecnica del rivolgimento esterno non desse i frutti sperati non resterà che programmare un cesareo intorno alla 39 esima settimana. Anche però il giorno stesso dell’intervento chirurgico si effettuerà un ultimo controllo ecografico nella speranza che il feto abbia fatto da solo la tanto sospirata capriola.