- un’alterata ossigenazione fetale dovuta a modifiche strutturali a carico della placenta con conseguente ritardo di crescita intrauterino e rischio aumentato di parto prematuro,
- un alterato sviluppo fetale (neonati con elevati livelli di nicotina al momento del parto non riescono ad avere una frequenza cardiaca variabile nelle prime 4 ore di vita)
- esposizione a molteplici tossine potenziali (responsabili di un danno diretto al materiale genetico fetale con aumentata incidenza di anomalie cromosomiche strutturali tra le donne che fumano regolarmente. Molte di queste anomalie sono il risultato di delezioni o traslocazioni in gran parte localizzate nella regione 11q23, associata con diverse malattie ematologiche).E’ stato inoltre notato che l’esposizione alla nicotina porta ad un accelerazione della frequenza cardiaca e ad una riduzione dei movimenti respiratori fetali.
Importanti sono anche le conseguenze del fumo in donne desiderose di una gravidanza. Il fumo di sigaretta, infatti, può esser responsabile di infertilità o, comunque, di un ritardo nel concepimento a causa di agenti chimici, contenuti nel fumo delle sigarette, che sembrano accelerare l’invecchiamento delle ovaie e impedire la gametogenesi.
In linea generale gli effetti del fumo diretto e/o passivo sulla gravidanza sono:
- aborto spontaneo,
- distacco di placenta,
- rottura premature delle membrane,
- placenta previa,
- travaglio pretermine,
- basso peso alla nascita
- gravidanza extrauterina. In base a quanto esposto risulta quindi importante prendere in considerazione il tentativo di smettere di fumare o, quanto meno, ridurre drasticamente il numero di sigarette fumate durante le 24 ore ad un massimo di 2-3/die. Se si comprende che con la gravidanza non esiste più un IO ma un LUI/LEI verrà da se che smettere di fumare è il primo vero grande atto di amore compiuto da una futura mamma per preservare il benessere del feto.