Iodio in gravidanza

Iodio in gravidanza

In linea generale seguire una corretta alimentazione basata su una dieta sana, equilibrata e varia, da seguire sempre, e’ alla base di uno stile di vita sano. Tutto questo vale ancor di più in gravidanza allorquando è fondamentale coprire i bisogni nutritivi della madre e del feto. Questo non significa che la donna debba “mangiare per due” come erroneamente si pensa, perché  il fabbisogno aggiuntivo è, infatti, di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal al giorno per il terzo trimestre.

Il fabbisogno di vitamine è soddisfatto dall’assunzione di frutta, verdura e legumi, senza ulteriore implementazioni, eccezion fatta dell’acido folico. Oltre alle vitamine, anche la corretta assunzione di minerali ha grande importanza, in particolare modo quando si parla di calcio, ferro e iodio.

Lo iodio lo si assume attraverso una dieta che comprende due porzioni di pesce a settimana, latte tutti i giorni e un po’ di formaggio per un totale che garantisce il 50% del suonfabbisogno giornaliero (90 μg nei bambini fino a 6 anni, 120 μg in età scolare (7-12 anni) 150 μg negli adulti).  In gravidanza e, poi, durante l’allattamento il fabbisogno aumenta a 250-300 μg al giorno, per un corretta funzione tiroidea materna e fetale, indispensabili per lo sviluppo del sistema nervoso centrale del feto.

Nell’ottica di implementare l’assunzione di iodio in gravidanza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Iodine Global Network e Unicef ritengono che sia fondamentale utilizzare sale iodato come condimento per alimenti, al posto del normale sale da cucina. Il sale arricchito di iodio ha lo stesso aspetto del sale per uso alimentare e non presenta odori o sapori particolari, né altera quello dei cibi a cui viene aggiunto.

Ogni grammo di sale arricchito di iodio fornisce 30 microgrammi di iodio in aggiunta a quello già fornito con la dieta. Può essere assunto da tutti, anche soggetti affetti da patologie tiroidee. Questo perché in condizioni fisiologiche la tiroide è in grado di tollerare fino a 1mg (1000 µg) di iodio al giorno senza che si verifichino effetti avversi perché l’eccesso di iodio viene eliminato con le urine.

E per chi rischia di andar incontro ad ipertensione in gravidanza per cui si limita il consumo di sale? In quel caso la quantità di iodio aggiunto al sale per uso alimentare (30 µg/g) consente un apporto iodico adeguato anche in presenza di un consumo di sale contenuto nei limiti suggeriti da cardiologi e nutrizionisti.